Parole intraducibili che hanno senso solo nella lingua madre, vediamone alcune…
Wanderlust (tedesco)
Rappresenta il forte ed incontenibile desiderio di viaggiare ed esplorare il mondo.
Aware (giapponese)
La sensazione agrodolce che si prova in un breve e fuggevole momento di grande bellezza.
Saudade (portoghese)
Forse una delle più belle parole del mondo, non è traducibile in nessun’altra lingua e si riferisce alla sensazione di nostalgia e malinconia, ad esempio la sensazione che si prova quando si torna a casa dopo un viaggio.
Gumsservi (turco)
Il riflesso della luna piena sull’acqua ha un nome proprio in paesi come la Turchia. I Turchi infondono malinconia e romanticismo nel descrivere questo fenomeno chiamandolo gumusservi.
Ohrwurm (tedesco)
Tradotta letteralmente significa “verme dell’orecchio”, il corrispettivo tedesco della parola Tormentone: una canzone che non riuscite a togliervi dalla testa.
Age Otori (giapponese)
Avete presente quando una persona peggiora nell’aspetto dopo un taglio di capelli? In Giappone c’è una sola parola che spiega questo, ed è Age Otori.
Bakku-shan (giapponese)
Una ragazza bellissima da dietro… ma non da davanti!
Pochemuchka (russo)
Una persona che pone troppe domande.
Gökotta (svedese)
L’ atto di svegliarsi presto la mattina per sentire il primo canto degli uccelli.
Happy hour (inglese)
Tradotta letteralmente sarebbe “l’ora felice”, indica il periodo di tempo nel quale un ristorante o un bar offre sconti sulle bevande alcoliche, tipicamente è l’intervallo tra le 17 e le 18. Noi italiani lo traduciamo semplicemente in Aperitivo!